Novecento anni da riscoprire

Immerso nella quiete della Valle di Astino, nel cuore del Parco dei Colli di Bergamo, il monastero custodisce oltre nove secoli di storia. Nato nel 1107 per accogliere i monaci vallombrosani, difensori della riforma ecclesiastica, divenne presto un luogo di spiritualità, lavoro e accoglienza, punto di riferimento per tutto il territorio bergamasco.

Ricostruito nel Cinquecento con l’eleganza delle grandi abbazie toscane, attraversò secoli di splendore, declino e trasformazioni. Oggi, grazie ai restauri che ne hanno riportato alla luce ambienti e affreschi, il monastero di Astino è tornato a vivere: un luogo dove storia, arte e natura si armonizzano, restituendo al visitatore un’esperienza autentica e senza tempo.

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L’ospedale.

Le fonti menzionano un “ospedale e consorzio di S. Sepolcro d’Astino”. I redditi dei beni monastici e le elemosine vengono destinati alla cura dei malati e al sostentamento dei poveri. L’istituzione riflette la vocazione caritativa dei monaci, attiva già nel XII secolo.
L’ospedale rafforza il ruolo del monastero come punto di riferimento sociale e religioso per la comunità locale.

L’ospedale.

Le fonti menzionano un “ospedale e consorzio di S. Sepolcro d’Astino”. I redditi dei beni monastici e le elemosine vengono destinati alla cura dei malati e al sostentamento dei poveri. L’istituzione riflette la vocazione caritativa dei monaci, attiva già nel XII secolo.
L’ospedale rafforza il ruolo del monastero come punto di riferimento sociale e religioso per la comunità locale.

L’ospedale.

Le fonti menzionano un “ospedale e consorzio di S. Sepolcro d’Astino”. I redditi dei beni monastici e le elemosine vengono destinati alla cura dei malati e al sostentamento dei poveri. L’istituzione riflette la vocazione caritativa dei monaci, attiva già nel XII secolo.
L’ospedale rafforza il ruolo del monastero come punto di riferimento sociale e religioso per la comunità locale.

L’ospedale.

Le fonti menzionano un “ospedale e consorzio di S. Sepolcro d’Astino”. I redditi dei beni monastici e le elemosine vengono destinati alla cura dei malati e al sostentamento dei poveri. L’istituzione riflette la vocazione caritativa dei monaci, attiva già nel XII secolo.
L’ospedale rafforza il ruolo del monastero come punto di riferimento sociale e religioso per la comunità locale.

L’ospedale.

Le fonti menzionano un “ospedale e consorzio di S. Sepolcro d’Astino”. I redditi dei beni monastici e le elemosine vengono destinati alla cura dei malati e al sostentamento dei poveri. L’istituzione riflette la vocazione caritativa dei monaci, attiva già nel XII secolo.
L’ospedale rafforza il ruolo del monastero come punto di riferimento sociale e religioso per la comunità locale.

L’ospedale.

Le fonti menzionano un “ospedale e consorzio di S. Sepolcro d’Astino”. I redditi dei beni monastici e le elemosine vengono destinati alla cura dei malati e al sostentamento dei poveri. L’istituzione riflette la vocazione caritativa dei monaci, attiva già nel XII secolo.
L’ospedale rafforza il ruolo del monastero come punto di riferimento sociale e religioso per la comunità locale.

L’ospedale.

Le fonti menzionano un “ospedale e consorzio di S. Sepolcro d’Astino”. I redditi dei beni monastici e le elemosine vengono destinati alla cura dei malati e al sostentamento dei poveri. L’istituzione riflette la vocazione caritativa dei monaci, attiva già nel XII secolo.
L’ospedale rafforza il ruolo del monastero come punto di riferimento sociale e religioso per la comunità locale.

L’ospedale.

Le fonti menzionano un “ospedale e consorzio di S. Sepolcro d’Astino”. I redditi dei beni monastici e le elemosine vengono destinati alla cura dei malati e al sostentamento dei poveri. L’istituzione riflette la vocazione caritativa dei monaci, attiva già nel XII secolo.
L’ospedale rafforza il ruolo del monastero come punto di riferimento sociale e religioso per la comunità locale.

L’ospedale.

Le fonti menzionano un “ospedale e consorzio di S. Sepolcro d’Astino”. I redditi dei beni monastici e le elemosine vengono destinati alla cura dei malati e al sostentamento dei poveri. L’istituzione riflette la vocazione caritativa dei monaci, attiva già nel XII secolo.
L’ospedale rafforza il ruolo del monastero come punto di riferimento sociale e religioso per la comunità locale.

L’ospedale.

Le fonti menzionano un “ospedale e consorzio di S. Sepolcro d’Astino”. I redditi dei beni monastici e le elemosine vengono destinati alla cura dei malati e al sostentamento dei poveri. L’istituzione riflette la vocazione caritativa dei monaci, attiva già nel XII secolo.
L’ospedale rafforza il ruolo del monastero come punto di riferimento sociale e religioso per la comunità locale.

Il progetto Val d’Astino

IL PROGETTO

Con il progetto “Val d’Astino”, Fondazione MIA ha restituito vita al Monastero di Astino e al suo paesaggio storico, recuperando edifici, cascine, aree boschive e terreni coltivati secondo pratiche biologiche.

Il lavoro ha integrato restauro architettonico, valorizzazione della biodiversità, ripristino delle coltivazioni tradizionali e delle reti idriche storiche, con un approccio sostenibile e partecipativo.

 

IL PROGETTO

Con il progetto “Val d’Astino”, Fondazione MIA ha restituito vita al Monastero di Astino e al suo paesaggio storico, recuperando edifici, cascine, aree boschive e terreni coltivati secondo pratiche biologiche.

Il lavoro ha integrato restauro architettonico, valorizzazione della biodiversità, ripristino delle coltivazioni tradizionali e delle reti idriche storiche, con un approccio sostenibile e partecipativo.

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